Ilaria Vecchietti ci racconta di un suo romanzo e, di conseguenza, di una sua grande passione. “I miei libri sono stati pubblicati sempre con il mio nome e cognome vero, non ho mai pensato di usare uno pseudonimo perché volevo che le persone che mi conoscevano potessero trovarli facilmente. Mia mamma, è sempre stata felice di questa mia passione e mi aiutava nella correzione e nell’editing. Era la mia prima lettrice ☹. Citazione preferita dal racconto “L’ultima chance…”: “Furono due baci che mi sembrarono eterni e bellissimi. Vidi le stelle, la luna, il sole, il firmamento intero.”. Scelgo questa frase perché in questo racconto ci sono scene vissute in prima persona, una di queste è proprio l’emozione suscitata in questa frase. Il racconto è dedicato a F., un mio caro amico. Ho sempre amato leggere, infatti adesso non so più dove mettere i libri, e ho sempre avuto una grande fantasia; inventavo storie e personaggi, ma che tenevo per me. Poi un giorno, quando andavo già all’università, mi sono messa al computer e ho iniziato a scrivere una di quelle storie… e più scrivevo e più aggiungevo personaggi e scene. Alla fine avevo realizzato un vero e proprio libro… e da quel giorno non ho più smesso, se smettessi mi mancherebbe una parte di me. Ora sono più di 10 anni che scrivo. Ho delle idee per altri romanzi 😉. Uhm, non so se riuscirei a scrivere un libro con qualcun altro, sono troppo indipendente, ahahah. Il mio primo romanzo l’ho pubblicato con una casa editrice, ed essendo alle prime armi, totalmente impreparata sul mondo dell’editoria, mi sono imbattuta in una casa editrice a pagamento, e non ha fatto un grande lavoro. Dopodiché ho scoperto il self publishing, e mi piace molto. Come detto prima sono molto indipendente e quindi posso curare ogni aspetto come preferisco. Ho però pubblicato dei racconti in antologie edite da case editrici e con quelle non ho mai avuto problemi. Il libro presentato in fiera è il racconto “L’ultima chance…” ed è un racconto particolare perché si discosta del tutto dal mio genere preferito (il fantasy); questo è un racconto dalle sfumature rosa, ma con un finale da fantascienza apocalittica, in più con scene vere che ho vissuto. Gli altri romanzi che ho pubblicato sono “L’Imperatrice della Tredicesima Terra” (fantasy), “L’Isola dei Demoni” (fantasy) e “La Libertà figlia del Diavolo” (urban fantasy / mitologia). Poi ci sono vari racconti in diverse antologie e spaziano dal fantasy al romance. Come secondo libro mi piacerebbe parlarvi di “La Libertà figlia del Diavolo”. Si tratta di un urban fantasy con un mix di mitologia greca e nordica, ma non solo! Ad esempio c’è anche l’influenza della famosa profezia Maya. Voglio parlavi di questo romanzo perché la mitologia greca è una delle mie passioni, e quindi ho preso i miti greci, trasformandoli e adattandoli alla mia storia. Beh, vorrei che tutti leggessero il mio libro, ahahah! E chi mi ha ispirato il libro? È una bella domanda, perché la risposta è Ade, il Dio dei morti dei miti greci. È stato lui perché nei miti e dei romanzi / film a cui si ispirano, Ade è quasi sempre il cattivo della situazione, mentre Zeus il buono. Io ho voluto ribaltare la situazione.Non ho delle canzoni da associare al libro, ma se ci penso adesso credo che musiche di ispirazione celtica andrebbero bene. Cosa è cambiato? Quasi tutto direi! L’idea principale, come detto, era rendere Ade il protagonista buono, ma più scrivevo più ha mutato la trama… così il protagonista si è rivelata una ragazza ignara delle sue origini. Una cosa che cambierei c’è. La protagonista per salvare il mondo è aiutata da 4 ragazzi, li ho scelti di nazionalità diverse, uno di questi è americano, ma solo successivamente ho pensato che potevo renderlo di qualche tribù indiana. Personaggio preferito è Ade naturalmente, l’idea è nata tutta da lui, anche se nel romanzo si vede poco al dire il vero. È un personaggio che nella mitologia mi ha sempre affascinata, e nel mio romanzo vuole salvare il mondo intero, non fa distinzione di razze, anche con gli “esperimenti” nati dalla malvagità di Zeus e Poseidone. Il mio romanzo non ha una vera e propria morale, ma ci sono messaggi importanti come l’uguaglianza, la libertà, valori di amore e amicizia, del rispetto per tutti, animali e natura compresi. Il personaggio che non vorrei mai incontrare è Zeus (inteso come l’ho descritto io, non alla divinità dei miti greci). Non vorrei incontrarlo perché l’ho reso una persona senza scrupoli, violenta, con un’anima nera e corrotta da ogni genere di sentimento negativo. Devo dire che ogni parte è stata semplice, era come se fossero i personaggi a guidarmi nella loro storia. Quindi per ogni sbaglio io non c’entro nulla, è colpa loro 😉 Il ricordo più bello legato a questo libro è la correzione e la creazione della copertina, tutte fasi in cui mi aiutava mia mamma. Tra C.E. e Self… Self. Sono a favore di uno scambio per una recensione libera e onesta, ne ho fatti diversi e altri sono in programma. Non mi piacciono le recensioni false.😉
L’organizzatrice, Emanuela Molaschi, racconta: “Ho usato gli pseudonimi per motivi di età; quando ho iniziato ero minorenne e per difendermi dai bulli della scuola e coetanei. Poi ho ricominciato ad usare il mio nome perché avevo promesso ad un mio amico che lo avrei fatto dopo la scuola. Lui è morto e ho dovuto mantenere la promessa. Ho avuto altri problemi di bullismo, in seguito, e sono tornata ad usare pseudnimi, ma la mia faccia è in copertina e, a volte, il mio vero nome è tra i collaboratori. Gli ultimi pseudonimi comprendono anche qualcuno di importante e quindi ci nacondiamo entrambi. I miei pseudonimi sono: Helen Liz, Nina Campitellli, Cable Evans e Aranel Elwen Tursendo. La mia famiglia ed alcuni amici mi hanno sostenuta, ma non farò i nomi. De La Befana vien dal Nord, citerei “…me ne dovevo stare rinchiusa in casa come una delinquente. Ricordavo di aver visto un film su Zagaria e il suo bunker. Non mi sentivo molto diversa da lui, se non per il fatto che, se voleva e aveva una luce a disposizione, lui poteva accenderla quando gli pareva senza problemi, io invece no”. E’ una verità che colpisce chi ha le patologie che ho io tutte insieme. Di SC e la maledizione del Terzo Occhio, non saprei ci sono tante scene comiche. E’ tutto bello e divertente. Prendo uno dei pezzi che ha fatto divertire la editor. “«Neville, non iniziare a inventare cose assurde». «Va bene. Allora ascolta: vedi quella fenice laggiù? Lei sembra un tipo tosto ma, in realtà, c’è un modo per gestirla». E così Neville fece all’amico una lezione intensa su tutte e tre le specie di fenici selezionate per il torneo. «Grazie, ma tu sei un DragoVerde e tra di noi, oltretutto, non ci siamo mai filati neanche di striscio. Come mai mi stai dando una mano? Solidarietà scolastica per non far vincere quelli là?» chiese Robert. «Comunque ti ringrazio Neville, sono felice che ti preoccupi per me». Neville fece una smorfia che poteva sembrare un sorriso. «Ma io non mi preoccupavo per te, ero in pensiero per la fenice. Potresti farle male. Si dice che tu sappia far decollare qualunque cosa. E se decollando la fenice si ferisse?» «Neville, tu sei fuori di testa» commentò Robert, emettendo un suono acuto simile a uno squittio spaventato. «Ti rendi conto di quello che dici?»” La Befana vien dal Nord è dedicato a: ” Questo libro è dedicato a: Cecilia, Chiara Luce, Carlo, Pio, Sandra, Gesù e tutti quelli che mi colpiranno in questo viaggio che provo a ripercorrere con meno certezze della terza b.”. Ho scritto all’inizio dei ringraziamenti perché è andata così. SC e la maledizione del Terzo Occhio, invece, è dedicato a: ” A MR John. Nessuno ci dividerà. Questo libro è dedicato a chi un giorno riuscirà a guarire la malattia che mi impedisce di vivere. A Giorgio, perché le promesse fatte ai morti si mantengono. A Pio, chissà dove sarei stata se non avessi potuto parlare con lui durante l’operazione ai denti parte prima e per tutto quello che farà durante quella in corso. A mio nonno e speriamo che il libro venga pubblicato con questa dedica, visto che la prima volta gli è andata male e non l’ha ricevuta. A mia mamma, perché noi siamo noi e nessuno può farci niente. A Sharon, che ha avuto una piccola parte nella storia e almeno sarà lì per sempre. Nessuno potrà portarmela più via.” Ho iniziato a scrivere presto, da piccola, perché volevo scrivere storie come quelle di mia mamma. Ciò che ho scritto di serio a quell’epoca (fin dai sei anni) se era un racconto, era ispirato ai suoi personaggi. Facevo delle fan fiction senza saperlo. Poi ho iniziato a cambiare. Nel cassetto… Ci possono essere degli incompiuti che vorrei finire, ma non so se trooverò tutti i file vecchi che vorrei. Non so se finirò i recenti. Per un po’, missà che terrò i libri che ho. Mi piacerebbe scrivere un libro con molte persone. Ho provato a dire con chi di voi, persone della fiera e amici di Facebook, mi piacerebbe fare una cosa del genere, ma siete tanti, quindi, per non dimenticare nessuno, non vi citerò. Sicuramente, persone che mi sono amiche e per cui provo stima. Spero vi riconosciate. Tra i famosi, mi piacerebbe scrivere un libro con Ken Follett , Lucinda Riley – se ci fosse ancora – ed Harry Whittaker. Sì, ho avuto contatti e problemi con diverse case editrici. Con alcune proprio per il comportamento e per il contratto improponibile che mi avevano fatto. ERANO TUTTE C.E. GRATUITE. Con altre, nel passato, perché essendo una emergente giovane e senza nessuno che aiutava, il manoscritto finiva nel cestino SENZA NEANCHE ESSERE APERTA LA BUSTA E LETTE LE PRIME RIGHE. LORO VOLEVANO AUTORI FAMOSI. ANCHE QUESTE C.E. GRATUITE. Mi hanno detto loro questo al telefono nel 2010. Ho avuto problemi anche con C.E. a pagamento cone il furto dei miei diritti d’autore e una grossa beffa. In fiera ne ho già portati 4, tra FB e articoli, quindi direi che facio prima ad elencarli tutti. Ci sono 4 libri della serie delle Befane, 2 di quella intitolata Suor Delitto una detective in convento, 2 della serie Cable Evans, 1 thriller psicologico, i 2 di Helen Liz (attualmente ripubblicati in un unico volume), 1 su un regno e i suoi nobili, 1a fan fiction su Nel bianco, 1 su ragazzi e famiglie durante e dopo la scuola (teen drama),1 fantasy famigliare ed ironico ambientato negli anni ’70,/’80 e 2000 ispirato al mondo dei Malandrini di Harry Potter, 1 libro di poesie, un quaderno operativo per recupero speranza PNL (MUSIC WORK), 1 collaborazione in una antologia di poesie, 1 fantasy storico… Perdo sempre il conto. Sono diventati troppi anche per me ahahah… Vi presento SC e la maledizione del Terzo Occhio. Vorrei che tutti leggessero il mio libro perché fa ridere, è positivo anche se è fantasy. Lo associano ad Harry Potter come se fosse una fan fiction, tuttavia chi lo ha letto e non amava Harry Potter lo ha apprezzato tantissimo, ammetytendo che non è proprio una fan fiction. Chi ama Harry Potter si è divertito lo stesso. Do valori e morali importanti anche in questo libro, seppur facendo ridere e cercando di avvicinare alla lettura gli amanti del Wizarding World. A quel tempo facevo i cosplay amatoriali e, per la maggior parte erano di HP perché quelli che credevo essere miei amici si vestivano da personaggi della saga e mi avevano chiesto di farlo per loro. Seppur molto amatoriali, fatti con vestiti che avevo già in casa, ho provato ad accontentarli. Ero così felice perché credevo di avere dei veri amici che mi si sarà aperta la porta dell’ispirazione. Su spotify ho creato una playlist con l’elenco delle canzoni che, secondo me, potevano fare parte della colonna sonora del libro. Molti hanno detto che sarebbe adatto per una trasposizione e, sarebbe bello se accadesse e scegliessero quelle canzoni. https://open.spotify.com/playlist/1HbSCbb2fudmfuoW9ife6h?si=gf0m08gtRIaMLc2smDKRKw&fbclid=IwAR2jxw-WUhJUtT715i6zH1FpJ7aH6UR5zfnppCOXljg1L8y9ZWCZpONtlFM&nd=1 Ecco la playlista. Sono cambiate diverse cose. Il libro era nato per essere un lavoro dedicato all’immedesimazione in uno spettacolo teatrale di Associazione Primo-Occhio. Spettacolo di beneficenza dedicato alla sensibilizzazione del tema diversamente abili. Ospiti speciali sarebbero stati i personaggi di HP. Per problemi personali lo spettacolo è saltato; ma il mio lavoro è piacciuto ai miei. Da lì ho scritto, ma per pubblicarlo ho dovuto aggiungere, togliere, modificare… In sostanza la storia è quella, ma trasformata da mostrato a narrato per volontà dell’editor, non mia. I dialoghi sono stati ridotti, sempre per volontà dell’editor. Anche le canzoni sono state abbreviate. Da diario della protaonista è diventato un romanzo diverso dove, però, i fatti che accadono sono gli stessi. Nella riedizione sono partita da quello e non dalle mie bozze originali. Non volevo stravolgere troppo chi lo aveva già letto. Ho solo fatto delle piccole modifiche qua e là per farlo tornare più simile alla mia idea originale. Col senno di poi avrei reso la storia ancora più lontana da ciò che poteva definirla fan fiction cambiando diversi eventi che già avevano una piega differente. Ci sono molte parti che mi piacciono del libro. I capitolii su Le Vacanze Bestiali sono mitici. Questi hanno dei personaggi assolutamente nuovi: SC, la Signora Marina e il Signor Giovanni, chiamato MR John dagli amici della foglia. Gli adulti del dopo guerra devono vivere con la generazione nata negli anni ’60 di cui una è una strega custode e gli altri buontemponi magici. Il libro ha moltissime morali e sottomorali. Una blogger ha notato il fatto dell’includere tutti ed andare oltre le barriere architettoniche. Io parlo di amicizia e di redenzione, ma anche di chi si sente superiore perché superdotato (rappresentato da alcuni maghi) rispetto a chi è comune (i non magici). Il libro, quindi, mostra che siamo tutti uguali e meritevoli di rispetto. Mai sottovalutare un mago, ma neanche l’amore materno… Il personaggio che non vorrei mai incontrare è Attila, il nemico , seguito da Cosimus. Non brillano di intelligenza, ma sono cattivi. Alcune parti comiche? Il primo pezzo del primo capitolo; il prologo è stato aggiunto in seguito. Il ricordo più bello: mio papà ha riso tantissimo e ha letto il libro tutto intero. Mi chiedeva continuamente nuovi capitoli. Continuo a dire che non dipende né dal self né dalla casa editrice se il libro va bene o no. Lo scambio libro e lo scambio recensione sono cose ottime.